Senza giacca e cravatta, ma in completo di lino bianco.
Si è presentato così al suo pubblico, ieri sera, giovedì 17 agosto, il poeta che non sa parlare.
Ad accoglierlo, nell'anfiteatro del Porto Turistico di Maiori, quello che lo stesso Nino D'Angelo ha definito più volte il popolo delle sue canzoni, pronto a intonarle con lui.
Ma più che un concerto è stata una festa, un evento in cui l'ex caschetto d'oro di Napoli ha raccontato la propria storia ( da non confondersi con quella 'e nisciuno) fra un brano e l'altro.
Da un lato la nostalgia, dall'altra la gioia di condividere i momenti che hanno segnato la carriera dell'artista, con particolare riferimento al pezzo che ha rappresentato la sua svolta professionale: ' Nu jeans e ‘na maglietta.
Il successo, racconta il cantante partenopeo, nacque per caso nel 1992, dopo aver visto sua moglie indossare questi semplici indumenti; la stessa donna alla quale ha dedicato la splendida Sultanto si perdesse a te ben 27 anni dopo, in occasione del loro quarantaquattresimo anniversario di matrimonio.
Nino si diverte, scherza, dichiara amore ai tanti lì per lui. Il caschetto è ora argento, ma sul palco c'è il ragazzino che gioca ad arrampicarsi sulle impalcature, improvvisa passi di danza e si emoziona. Come quando lo raggiunge Chiara, un bimba nata da due fan conosciutisi a un suo live, e con lei canta il brano di cui la piccola porta il nome.
La serata, organizzata da Zavi Management, col supporto logistico di Anni60 Produzioni, si è conclusa, e non poteva essere altrimenti, con il coro di Napoli, canzone celeberrima, mai come quest'anno, in cui la squadra del cuore dell'artista si è aggiudicata il terzo scudetto e l'ha eletta come inno ufficiale.
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